1° Incontro Martedì 15 Novembre 2005 16-18
Queste pillole di informatica non hanno la
pretesa di fornire tutte le istruzioni necessarie a rendere più sicura la vostra
navigazione in internet, vorrebbero piuttosto fornire alcuni strumenti per
orientarsi da soli nella ricerca di quelle informazioni che sono già
presenti nelle pieghe della rete.
Poiché ogni notizia diventa obsoleta
nel momento stesso in cui viene pubblicata anche i link che troverete in
queste pagine potranno cambiare in un prossimo futuro, l'importante è cercare di
acquisire un metodo di ricerca a partire da alcuni concetti di base.
Oltre alle
pagine dedicate alla Posta ed alla Navigazione trovate anche un
Glossario che elenca i termini (spesso neologismi
gergali) più utilizzati ed una raccolta di indirizzi di siti (Preferiti)
relativi agli argomenti trattati.
Il programma più diffuso per gestire la posta elettronica è sicuramente Outlook Express che però è anche il meno sicuro dal punto di vista della protezione da virus e altre minacce.
Impostiamo subito alcune caratteristiche di Outlook Express che ne migliorano la protezione.
Cliccate su: Strumenti - Opzioni e Protezione. Compare questa finestra:
Selezionando le caselle indicate dalle frecce in rosso eviterete che eventuali virus possano inviare messaggi infettati a tutti gli indirizzi presenti nella vostra rubrica e che allegati potenzialmente dannosi vengano salvati.
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Questa regola è concepita non soltanto per la vostra difesa, ma anche per la sicurezza altrui, per tenere Internet più pulita. La posta in formato HTML (quella che consente grassetti, corsivi e altri effetti speciali) può veicolare contenuti pericolosi (virus, worm, truffe eccetera) che possono essere eseguiti automaticamente, senza che sia necessario aprire allegati. La posta HTML è una delle tecniche preferite dagli autori di virus. La posta HTML è male. La posta HTML è inoltre più "pesante" (occupa più spazio e richiede più tempo per la ricezione e la trasmissione). Mandarla e riceverla è quindi sia un rischio sicurezza, sia un aggravio inutile per la Rete.
L'e-mail di testo semplice è invece
assolutamente sicura.
Rinunciare a qualche effetto tipografico è un sacrificio modesto compensato da
un enorme aumento della sicurezza. La vostra posta assumerà un aspetto più
spartano, ma ne vale la pena. Comunque anche nell'e-mail di testo semplice è
possibile "simulare" il grassetto e il corsivo usando espedienti: per esempio,
si può **evidenziare** una parola oppure __sottolinearla__. Si può anche URLARE.
MI SONO SPIEGATO, VERO?
Praticamente tutti i programmi di posta possono essere impostati in modo che inviino l'e-mail come testo semplice.
In Outlook aprite Strumenti - Opzioni e poi selezionate Testo normale nella linguetta Invio:
Se però non volete rinunciare ai messaggi colorati esiste un'alternativa a questa soluzione un po' drastica, la troviamo nella versione più recente di Outlook Express, la Microsoft ha infatti aggiunto una nuova opzione che impedisce ai collegamenti ipertestuali presenti nei messaggi di aprire pagine potenzialmente pericolose: attiviamola subito!
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Ripeto: di qualunque tipo e chiunque ne sia il mittente. Ripeto ancora: chiunque.
Perché insisto tanto sul
"chiunque ne sia il
mittente"? Perché una tecnica
molto in voga fra gli autori di virus consiste nell'inviare alla vittima un
e-mail infettante che sembra provenire da una persona o azienda che conosce e di
cui si fida.
Per esempio, gli autori dei virus spesso creano e-mail che fingono di provenire da Microsoft e dichiarano di contenere un allegato costituito da una patch di correzione per difendervi dall'ennesimo virus, mentre è in realtà è esso stesso un virus. Microsoft ha addirittura una pagina apposita di smentita, che dice fra l'altro che è facile capire quando un e-mail che apparentemente ha come mittente Microsoft è in realtà fasullo: "I bollettini autentici non contengono mai un collegamento a una patch, ma rimandano alla versione completa del bollettino pubblicata sul sito Web di Microsoft, in cui è disponibile il collegamento alla patch."
Un'altra tecnica molto diffusa fra i realizzatori di virus è
attingere alla rubrica degli indirizzi della
vittima. Per esempio, un virus può infettare il computer di un vostro
conoscente, nella cui rubrica trova il vostro indirizzo. Il virus poi confeziona
un messaggio infetto in cui il mittente è appunto il vostro conoscente e il
destinatario è ciascuno degli indirizzi presenti nella rubrica, e quindi arriva
anche a voi. In questo modo, il messaggio contenente il virus vi arriva da una
fonte apparentemente affidabile, e questo tende a farvi superare il naturale
dubbio che avreste verso un allegato proveniente da uno sconosciuto; così aprite
l'allegato, infettandovi e perpetuando l'infezione.
Una ulteriore variante popolarissima di questa tecnica virale è
usare come falso mittente un indirizzo a caso
tratto dalla rubrica della vittima. Per esempio, l'utente
tizio@tin.it viene infettato: la sua
rubrica contiene (fra i tanti) gli indirizzi di
caio@libero.it e
sempronio@yahoo.com. Il virus
confeziona un e-mail contenente come allegato una copia di se stesso, indicando
come mittente non il vero mittente, come
nel caso precedente, ma un mittente falso
pescato dalla rubrica: in questo esempio, si spaccia per un allegato
proveniente non da tizio, ma da
caio, e diretto a
sempronio.
Questo crea una confusione pazzesca che facilita la diffusione del virus: mentre nella tecnica precedente è facile risalire all'origine dell'infezione e avvisare l'untore, perché il mittente indicato nel messaggio virale è autentico, in questa tecnica il mittente infetto è irrintracciabile. Sempronio riceve un e-mail infetto che sembra provenire da caio, ma in realtà proviene da tizio. Di conseguenza sempronio pensa che sia caio l'infetto, ma in realtà l'infetto è tizio, che continua a restare infetto dato che nessuno lo avvisa del problema. In compenso, tutti avvisano erroneamente caio che è infetto, generando un ulteriore traffico di messaggi inutili e confusionari.
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Non distribuite documenti Word: trasportano virus e contengono vostri dati personali nascosti.
Se dovete distribuire documenti in forma elettronica, usate invece il testo semplice (.txt), l'HTML, il PostScript o il formato Acrobat (PDF). Rispetto a Word, questi formati hanno il vantaggio di non includere automaticamente i vostri dati personali, vale a dire (per ammissione della stessa Microsoft) "il vostro nome, le vostre iniziali, il nome della vostra società o organizzazione, il nome del vostro computer, il nome del server di rete o del disco rigido sul quale avete salvato il documento, altre proprietà del file e informazioni riepilogative, porzioni non visibili di oggetti OLE embedded, i nomi degli autori precedenti, le revisioni e le versioni del documento, informazioni sul modello, testo nascosto e commenti". Questo può condurre a figuracce spettacolari, come ben sa il primo ministro inglese Tony Blair (www.apogeonline.com/webzine/2003/07/30/01/200307300101).
Trovate maggiori ragguagli sull'entità del problema presso
www.attivissimo.net/security/word_documents/word_documents.htm. Uno
strumento gratuito (se per uso personale) per analizzare i contenuti nascosti
dei file Word è Docscrubber,
disponibile presso
www.docscrubber.com.
I documenti Word sono da considerare pericolosi anche perché possono veicolare i cosiddetti macrovirus, ossia piccoli programmi annidati all'interno del documento Word che vengono eseguite automaticamente appena si apre il documento. Le recenti versioni di Word non eseguono più automaticamente le macro, ma è possibile indurre Word a eseguirle lo stesso (www.microsoft.com/technet/treeview/default.asp?url=/technet/security/bulletin/MS03-035.asp) a meno che l'utente installi una patch di correzione.
Un altro motivo per cui conviene usare un formato diverso da Word per
distribuire documenti è che se usate Word
potete comunicare soltanto con gli utenti Windows (e, in misura limitata, con
quelli Mac). Gli utenti di altri sistemi operativi sono praticamente
tagliati fuori o costretti a usare software apposito a pagamento. Se volete
essere sicuri che il vostro
interlocutore possa leggere il documento elettronico che gli inviate, usate i
formati che vi consiglio. Per il formato Acrobat, il programma di lettura è
disponibile gratuitamente per quasi tutti i sistemi operativi recenti.
Quasi tutti i programmi sono in grado di generare documenti in formati HTML o
Postscript. Anche generare documenti in formato Acrobat (PDF) è facilissimo:
basta acquistare un programma apposito:
Trovate altri programmi gratuiti o a pagamento per generare e leggere file
PDF presso siti come http://www.pdfzone.com.
In alternativa, potete usare uno dei tanti servizi di conversione online
(reperibili digitando "convert to pdf"
in Google) oppure adoperare la suite gratuita
OpenOffice.org, le cui
versioni dalla 1.1 in poi includono un'opzione che consente appunto di salvare i
documenti in formato PDF.
Infine potete usare il formato RTF, anche se si tratta di un formato poco standard, è molto più compatibile di Microsoft Word e non contiene né virus né informazioni personali riservate.
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La Rete e i giornali non specialistici sono pieni di falsi allarmi riguardanti virus inesistenti o la cui azione è descritta con tragica incompetenza. Gli utenti ingenui diffondono questi allarmi ad amici e colleghi credendo di aiutarli. In realtà avvisi di questo genere non servono a nulla, se non a generare insicurezza e traffico inutile di messaggi.
Fidatevi soltanto delle informazioni pubblicate dai siti antivirus o dagli
addetti ai lavori; diffidate degli avvisi pubblicati dai giornalisti non
specializzati; nel dubbio, non inoltrate nulla.
Non cadete nella trappola del "non so se è
vero, ma nel dubbio lo inoltro". Il rischio di fare disinformazione è
altissimo. Controllate i siti antivirus e
antibufala e anche il mio
Servizio Antibufala prima di
decidere che fare. Se scoprite che qualcuno vi ha mandato un avviso fasullo,
scrivetegli informandolo del suo errore e indicando la fonte della smentita, in
modo da stroncare la diffusione del falso allarme.
Il modo migliore per distinguere un vero allarme da uno falso è vedere se include un rimando a un sito di un produttore di antivirus. Se il rimando è autentico e descrive quanto indicato nell'allarme, allora l'allarme è autentico. Altrimenti, anche se ve lo manda il vostro migliore amico o lo dice la tivù o il giornale, è meglio diffidare e non diffondere ulteriormente.
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Se volete inviare un messaggio ad una lunga lista di amici è consigliabile utilizzare la Copia Carbone Nascosta, in questo modo gli indirizzi non vengono divulgati e si rende più difficile la loro diffusione. Per utilizzare questa opzione dovete attivare "Visualizza tutte le intestazioni", come in figura:
Comparirà un nuovo pulsante Ccn: (Copia carbone nascosta) :
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